Musicisti e gruppi presenti
Cantores "su cuncordu" de Cuglieri
Un coro di musica antica, tradizionale, polivocale, di sole voci maschili, che riproduce il canto dei pastori sardi; sembra provenire dalla notte dei tempi, poi riecheggiare la musica colta di tradizione religiosa, medievale, per come è arrivata in Sardegna, per vie allora sconosciute e misteriose, le vie dei canti…. Il Coro di Cuglieri, di quattro voci, di soli uomini che si dispongono al centro della scena, è oggi in Sardegna uno dei rari esempi della resistenza e della fusione della tradizione del canto detto a “tenores” in Barbagia e di quello della Settimana Santa delle confraternite, condotta con la fedeltà massima e con sacralità, con tutto l’arcaico alle spalle, e l’innovazione della musica liturgica europea tardo medievale passata al filtro dell’antico.
Filippo Gambetta si dedica da diversi anni alla composizione di musica originale per il suo strumento, l'organetto diatonico. Parallelamente si interessa a repertori specifici come la musica tradizionale irlandese e nord italiana, oltre a collaborare con artisti e gruppi le cui visioni musicali vanno oltre l'universo propriamente folk. Il progetto principale con cui Filippo Gambetta propone la propria musica dal vivo è il trio che porta il suo nome e che comprende Claudio de Angeli alla chitarra acustica e Riccardo Barbera al contrabbasso.
Il violino della Baìo: Maurizio Padovan
Prima dell’introduzione delle fisarmoniche, lo strumento fondamentale per l’esecuzione delle musiche da danza in Val Varaita era il violino. Ultimo testimone di questo repertorio violinistico fu Jusep da’ Rous (1888-1980), che rivestì il ruolo di suonatore della Baìo di Sampeyre per quasi settantanni a partire dal 1905. Il concerto sarà tenuto da Maurizio Padovan, autore delle pubblicazioni editoriali e discografiche più importanti sul violino della Val Varaita. Le musiche saranno eseguite con il violino appartenuto a Juzep da’ Rous (Nicolas Didier l’Ainé, Mirencourt, 1757-1833) e che accompagnò le Baìe di Sampeyre dal 1920-30.
The Shropshire Bedlams and Martha Rhoden's Tuppenny Dish
Il Morris è una danza inglese, tradizionale e popolare. Le origini si perdono nella notte dei tempi. In ogni regione d’Inghilterra esiste la tradizione Morris: alcuni gruppi ballano con gli zoccoli, altri con attrezzi di lavoro. Il “Border Morris Tradition” viene dalle terre di confine, tra Inghilterra e Galles. I gruppi di “Morris Dancers” celebrono momenti importanti nell' arco dell'anno: il primo maggio, il giorno di Santo Stefano, Pasquetta, ecc. Tuttavia, il Morris ha un altro, pratico, risvolto. In tempi di disagio, qualche gruppo andava a ballare il Morris per raccogliere fondi necessari a sfamare le loro famiglie. E sempre in costume: era molto importante che i ballerini non potessero essere riconosciuti per non doversene vergognare. I gruppi moderni portano ancora la ciotola delle offerte e il camuffamento per ricordare questo importante elemento dalla tradizione. Negli anni venti il “Border Morris” ha cominciato a perdersi, ma se n'è conservata memoria nell' archivio di danza popolare a Londra. Il Border Morris era quasi completamente scomparso senonchè, nel 1975, i Shropshire Bedlams and Martha Rhoden’s Tuppeny Dish hanno ripreso la tradizione. Anche la musica viene dalle terre di confine. Altri brani, composti da membri del gruppo, incrementano il contesto tradizionale. Il gruppo vanta più partecipazioni al "Sidmouth International Festival of Folk Music and Dance ". Si sono esibiti in Belgio, Francia, Italia e Irlanda, e hanno all'attivo partecipazioni televisive e radiofoniche.
Gnawa, Hamadcha, Mel'ma
La musica delle confraternite sufi in Marocco è musica di preghiera e musica da danza estatica. Ciascun gruppo confraternale ha i propri repertori, diversi dagli altri. Questo concerto mette insieme tre delle più rilevanti tradizioni di musica sacra di quell'area. Gli Hamadcha suonano tamburi a cornice bendir, tamburi cilindrici t'bel, liuto gumbrì, flauti lyra e oboi rhaita. Le loro costruzioni ritmico-melodiche sono complesse e affascinanti. Non si sono mai esibiti in Italia prima d'ora. I Gnawa sono i discendenti di schiavi venuti in Maghreb dall'Africa sub-sahariana. Le loro musiche, suonate con qraqeb, t'bel, liuto hjhj, sono una sorta di affascinante blues africano, che ha conosciuto una notorietà internazionale quando fu "scoperto" da star del rock, tra cui Jimi Hendriks, che ha soggiornato a lungo in Marocco. La musica delle mel'ma sono i repertori di una sorta di confraternita femminile di Meknes, impegati nei rituali di trance delle donne, allo scopo di evocare i jinn cui sono devote le donne di Meknes e dintorni. Queste musiche sono eseguite in una trascinante poliritmia di grande impatto sonoro.
Diabula Rasa
Lo stile, particolarissimo, è un mix tra melodie antiche e prog rock, ma con le chitarre più cattive. Rientra nel "metal" per un pelo, non è particolarmente aggressivo nè super-veloce, ma è diretto, coinvolgente, e non annoia mai. Lo scopo è quello di far provare agli ascoltatori moderni quello che potevano provare i nostri antenati quando ascoltavano musica nel medioevo, in un mondo completamente diverso e privo del rumore e della velocità che caratterizza l'epoca contemporanea. Per raggiungere questo obiettivo, i Diabula Rasa usano melodie ispirate e riarrangiate dalla musica antica e testi che risalgono al dodicesimo o tredicesimo secolo, inseriti però in un contesto contemporaneo. I testi sono quasi tutti in latino. L'anima moderna del progetto, invece, pesca soprattutto dal rock degli anni '70, in particolare per quel che riguarda il sound degli strumenti elettrici e la struttura progressiva dei brani.
Dorado e Amati Schmitt
Nato nel 1957 nella Lorena, Dorado inizia la sua carriera musicale insieme ad Hono Winterstein e Gino Reinhardt. Dopo una serie di concerti e collaborazioni di grande rilievo , nel 1987 a causa di un bruttissimo incidente interrompe la sua carriera. Dal 1990 il chitarrista manouche tornerà a calcare le scene della musica gipsy. E' del 1995 l'album Parisienne in cui Dorado si spinge al di là dei confini gipsy per rivelarsi un ottimo chitarrista be-bop. Del 2009 l'album Family, per la cui realizzazione Dorado si avvale del supporto musicale dei tre figli e degli amici più stretti. Dorado Shmitt e la sua famiglia rappresentano un esempio di come, nella cultura manouche, si tramanda questo genere musicale nel tempo da padre in figlio. Dorado però non vuole vivere solo sulla scia di Django, ma compone musiche proprie, improvvisando con una tecnica di eccezionale levatura su stili come la bossa nova o il flamenco, alternando alla chitarra, il violino e il canto. Sarà particolarmente interessante l'esibizione alla chitarra acustica del figlio più giovane Sonny Amati Schmitt (17 anni), eccezionale virtuoso emergente. In questa, come in altre occasioni, sarà accompagnato dalla preziosa chitarra ritmica di Walter Clerici e dal basso di Renato Gattone.
Oi che bel felice incontro
Secondo volume dedicato alla ricerca del canto popolare in Ponte Caffaro attuata da Lorenzo Pelizzari che è anche l'autore.
A distanza di dieci anni dalla pubblicazione del primo volume ("Anderem di la del mare") è con piacere che provvediamo a coprire alcune lacune nella speranza che anche questo lavoro, oltre a trovare consenso e plauso, possa egregiamente sopperire alla memoria collettiva che si sta' depauperando per le mutate condizioni di vita e finalità personali. Ci auguriamo che il dettaglio e i tratti di questo lavoro aiutino a considerare con maggiore attenzione quanto ci stiamo lasciando distrattamente alle spalle. E' comunque, per noi, un recupero storico-musicale importante.
Cristina
B&B
Tel.: 3408517963
Pacchetti di partecipazione
Tuttocompreso
3 notti * , 5 pasti, 3 concerti
€ 190,00
* a persona in camera doppia
Maggiorazione di 30€ per singola
Partoprima
2 notti * , 4 pasti, 3 concerti
€ 141,00
*a persona in camera doppia
Maggiorazione di 20€ per singola
facciodue
1 notte * , 4 pasti, 2 concerti
€. 105,00
*a persona in camera doppia
Maggiorazione di 10€ per singola
Programma del Convegno
Venerdì 13
Ore 10,30 Presentazione del Convegno presso la sala consiliare di Ponte Caffaro
Ore 14,30 Giampiero Boschero: Le "Baìe" della Val Varaita: i cortei e il territorio.
Ore 16,00 Filippo Casule (introduzione di Renato Morelli): La musica processionale in Cuglieri
Ore 17,00 Filippo Gambetta: Il carnevale di Roccagrimalda. L'esperienza di musicista esterno
Ore 21,00 Concerto presso la sala polifunzionale S.Croce con:
I cantores Su Cuncordu di Cuglieri
I suonatori della Bajo
Filippo Gambetta
Sabato 14
Ore 09,30 Mike Higgins: Border Morris
Ore 10,45 Febo prof. Guizzi: I pifferi di Ivrea
Ore 14,30 Walter Clerici: La gipsy music, ovvero un'esperienza di vita
Ore 16,00 Domenico prof. Staiti: Ritmi e canti delle confraternite del Marocco
Ore 21,00 Concerto presso la sala polifunzionale S.Croce con:
Inghilterra: The Shropshire Bedlams and Martha Rhoden's Tuppenny Dish
Marocco: Gnawa, Hamadcha, Mel'ma
Domenica 15
Ore 09,30 Bruno dott. Pianta-Lorenzo Pelizzari: Il nuovo libro sul canto in Ponte Caffaro
Ore 10,30 S.Messa con la partecipazione de "Su cuncordu" di Cuglieri
Ore 11,45 Incontro - confronto con i relatori e organizzatori
Ore 16,00 Concerto con i "Diabula Rasa"
Ore 21,00 Concerto presso la sala S.Croce con:
Dorado e Amati Schmitt
Organizzazione:
Tel: 331 2710091
Fax: 0365990065
Segreteria convegno:
Via Caduti, 55
331 9136324 (dal 01/12)
convegno@bagolino.org