Non potevo non iniziare con lui: il DeltaBlues di Rovigo. Troppi i ricordi, troppe le emozioni, troppo forte il sentimento che mi (ci) lega a questo evento. Ci abbiamo partecipato come Blues Power per così tante edizioni che ormai si era di famiglia. Stessa piazzetta, stesso angolo esecutivo, stesso bar nelle vicinanze, stesso gestore che ormai ci chiamava per nome....stesso pubblico che veniva a trovarci, ci salutava, ci ricordava, con cui si discorreva della famiglia...."e sei poi andato a vedere per quel lavoro?...." ..."avete poi fatto il festival di Lugano?"...."e sei diventato nonno!!!"...."ma quand'è che registrate ancora qualcosa?"....
Esatto. Una informalità che segnava fortemente il nostro modo di suonare. E' forse per questo che utilizziamo volumi al limite dell'inudibile....per non disturbare i bambini in carrozzina....
Ok, bando alle ciance. Di festival come quello di Rovigo ce ne vorrebbero a bizzeffe....anche se pure il DeltaBlues ha sofferto il contagio della "punta di diamante". Chissà perchè non è più possibile organizzare un festival a dimensione d'uomo. No. Deve essere un "Evento". Pochi nomi eccellenti (o presunti tali) in poche date. Basta al suono diffuso...che chiasso!
La vecchia abitudine di far suonare tanti emergenti è svanita e rimane retaggio di utopiche organizzazioni on-line...Ma noi speriamo che torni. Ho imparato un mucchio di cose da emeriti sconosciuti che non posso neanche ringraziare...chissà se mai lo sapranno...e se mai avrò lasciato anch'io qualcosa a qualcuno...certo mi ricorderò sempre un abbraccio di una sconosciuta che per un breve istante mi ha circondato di affetto....così come il DeltaBlues ci ha regalato tante emozioni...